La Hudna di Hamas
Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, designato a diventare Primo Ministro palestinese, ha affermato sia al Washington Post che a Newsweek quanto segue: "Gli unici accordi che il governo palestinese onorera' con Israele sono quelli che garantiscono la creazione di uno stato palestinese con Gerusalemme capitale e i confini con Israele riportati al periodo pre-1967 (vedi qua).
Se Israele si ritirera' entro i suddetti confini allora e solo allora si potra'
parlare di un avvio del processo di pace che potra' avvenire solo "in stages" (a tappe). Solo cosi' il popolo palestinese potra' ottenere quella pace
che lo sceicco Ahmed Yassin chiamava la "hudna".
Alla domanda: "Riconoscerete Israele?" il futuro Premier palestinese risponde cosi':
"Se Israele dichiara che garantira' la creazione di uno stato palestinese e i diritti ai Palestinesi di vivere in Palestina, e riportera' i confini tra i due Paesi al periodo pre-1967 e liberera' tutti i prigionieri e riconoscera' il diritto a tutti i rifugiati politici di ritornare in patria, Hamas sara' allora pronta a discutere se e come riconoscere Israele."
Se il buongiorno si vede dal mattino, i problemi irrisolti tra Hamas ed Israele resteranno irrisolti ancora per molto tempo. Resta da porsi una domanda, alla quale, soprattutto Israele, deve poter rispondere al piu' presto possibile: i Palestinesi hanno adesso una forte leadership politica che sta intrecciando relazioni importanti con altri stati arabi medio-orientali (altro che "hudna").
Puo' Israele, in questo frangente, dire la stessa cosa?
Il link all'articolo
apparso oggi su Ynetnews
Se Israele si ritirera' entro i suddetti confini allora e solo allora si potra'
parlare di un avvio del processo di pace che potra' avvenire solo "in stages" (a tappe). Solo cosi' il popolo palestinese potra' ottenere quella pace
che lo sceicco Ahmed Yassin chiamava la "hudna".
Alla domanda: "Riconoscerete Israele?" il futuro Premier palestinese risponde cosi':
"Se Israele dichiara che garantira' la creazione di uno stato palestinese e i diritti ai Palestinesi di vivere in Palestina, e riportera' i confini tra i due Paesi al periodo pre-1967 e liberera' tutti i prigionieri e riconoscera' il diritto a tutti i rifugiati politici di ritornare in patria, Hamas sara' allora pronta a discutere se e come riconoscere Israele."
Se il buongiorno si vede dal mattino, i problemi irrisolti tra Hamas ed Israele resteranno irrisolti ancora per molto tempo. Resta da porsi una domanda, alla quale, soprattutto Israele, deve poter rispondere al piu' presto possibile: i Palestinesi hanno adesso una forte leadership politica che sta intrecciando relazioni importanti con altri stati arabi medio-orientali (altro che "hudna").
Puo' Israele, in questo frangente, dire la stessa cosa?
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