Friday, April 28, 2006

Voci sinistre

FIOM: RITIRO IMMEDIATO CONTINGENTE ITALIANO

La Fiom esprime ''dolore e cordoglio per le nuove e tragiche morti che colpiscono il contingente militare italiano in Iraq e piena solidarieta' ai familiari delle vittime''. Le tute blu della Cgil, inoltre, ''rinnovano con maggiore forza la richiesta di un immediato ritiro del contingente italiano dall'Iraq come primo atto di una nuova fase della politica internazionale''.

''I nuovi eventi luttuosi -scrive la Fiom in una nota- rinnovano il compianto per tutte le vittime militari e civili della guerra in Iraq. Tale guerra -evidenzia- si e' dimostrata, ancora una volta, la via peggiore e la piu' sbagliata per contrastare e fermare il terrorismo ed estendere la democrazia''.
(Adnkronos)



CANNAVO' (PRC), RITIRO IMMEDIATO TRUPPE ITALIANE (AGI)
"Ritiro immediato delle truppe
italiane, dall'Iraq ma anche dall'Afghanistan". Lo dice il
neodeputato di Rifondazione comunista, Salvatore Cannavo',
portavoce della minoranza interna Sinistra Critica, che
aggiunge: "Il 2 giugno si manifesti per questi due obiettivi.
Ancora come nel novembre del 2003 soldati italiani sono vittime
della guerra in Iraq: quella guerra voluta da Bush in
violazione del diritto internazionale e trasformatasi
nell'occupazione militare a cui partecipano le truppe italiane
per volonta' del governo Berlusconi".
Secondo Cannavo' "e' arrivato il momento della chiarezza e
della necessita' di una decisione politica precisa: le truppe
italiane devono essere ritirate dall'Iraq. Ma anche
dall'Afghanistan, dove la situazione appare identica e i rischi
analoghi. Solo quando sara' finita l'occupazione militare, -
prosegue Cannavo' - quando anche i nostri 'alleati' ritireranno
le loro truppe, sara' allora il momento in cui si potra'
contribuire alla ricostruzione materiale e sostenere la
riconciliazione politica e civile e il processo democratico
iracheno.


GRASSI (PRC), VIA SUBITO DALL'IRAQ

"Al contrario di quanto ripetutamente dichiarato dal governo americano e dal governo italiano, la guerra in Iraq non e' mai finita. Non dimentichiamoci che la guerra e' stata unilateralmente decisa dagli Usa tre anni fa contro l'Onu e la comunita' internazionale". Lo dice Claudio Grassi, senatore Prc e coordinatore coordinatore nazionale dell'area dell'Ernesto, che aggiunge: "La motivazione per la quale in Iraq erano nascoste armi di distruzione di massa si e' rivelata totalmente falsa e infondata. Dopo tre anni di guerra il paese si trova in una situazione di ingovernabilita' e di guerra civile. Se si vogliono evitare altri attentati come quello avvenuto a Nassiriya, non c'e' che una strada: opporsi alla politica di guerra del governo americano, che ha alimentato il terrorismo e la tensione internazionale, e ritirare immediatamente le truppe dall'Iraq. Questo e' l'impegno prioritario che dovra' praticare il nuovo governo Prodi appena sara' insediato".
(AGI)


CARUSO, VIA DALL'IRAQ SUBITO
"Non ci devono essere tentennamenti ne' ambiguita' da parte del centrosinistra: le truppe italiane vanno ritirate immediatamente dall'Iraq e il paese va restituito agli iracheni, su questo non transigo". Cosi' Francesco Caruso, eletto nelle liste di Rifondazione Comunista e leader dei 'disobbedienti' napoletani, a Controcorrente, l'approfondimento di SKY TG24 curato e condotto da Corrado Formigli, in onda stasera alle 22.35. Caruso si dice "pronto a qualunque iniziativa convenzionale e non, se questo provvedimento non sara' tra i primi adottati dal nuovo governo". "Nel programma dell'Unione si parla di ritiro delle truppe italiane dall'Iraq sempre con una certa sfumatura e sempre con ambiguita' - osserva il neodeputato - io credo invece che su questo punto si debba fare una scelta radicale, senza se e senza ma". Tra i metodi 'non convenzionali', Caruso arriva a ipotizzare l'occupazione di basi militari: "Durante una di quelle ispezioni all'interno di una base permesse ai parlamentari si potrebbe rimanere dentro e dichiararsi prigionieri politici" dice ai micorofoni di Controcorrente. Quanto all'attentato di Nassiriya, Caruso lo definisce un atto "ignobile e deprecabile, ma che va contestualizzato". "Come quelli dei kamikaze - secondo l'esponente Prc - sono atti di disperazione ed esasperazione, non per questo giustificabili, ma che fanno parte di una strategia scelta da gruppi armati per contrastare le forze occupanti e tra queste ci sono anche quelle italiane, non perche' lo dico io ma perche' lo dice il diritto internazionale".
(AGI)

3 Comments:

Blogger Antonio Saccoccio said...

che dire?
davvero sinistri...

5:16 PM  
Anonymous Anonymous said...

Ritengo che il ritiro avverrà entro l'anno e che l'inefficiente e malpagata "polizia" irachena, una selva di collaborazionisti, sarà travolta dalla Resistenza Irachena.

Abdul

7:06 PM  
Blogger Enzo said...

E per resistenza irachena intendi gli assassini che hanno ammazzato i tre soldati Italiani...

7:11 PM  

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