Monday, December 17, 2007

LA CONFERENZA DI PACE DI ANNAPOLIS
Ven Nov 16, 2007































Il mondo attende con speranza la conferenza di Annapolis.
Previsto per la fine di novembre nella città del Maryland (Usa), il meeting dovrebbe rappresentare un punto di svolta nel delicato percorso di pace medio-orientale.
La conferenza, come ha affermato Il Ministro degli Esteri italiano, Massimo D’Alema, durante il suo incontro col suo omologo saudita Suad al Faisal Abdullaziz al Saud il 6 Novembre, «sarà incentrata sulla questione israelo-palestinese, ma è importante che il summit si muova nel quadro dell’iniziativa di pace araba», così come formulata nel vertice della Lega araba di Riad a marzo.

A differenza del passato, oggi vi è un largo consenso sui punti sostanziali del contenzioso: costruire lo
Stato Palestinese entro i confini del 1967, con possibili limitati scambi di territorio; Gerusalemme capitale di due stati, una soluzione al problema dei rifugiati palestinesi, salvaguardando il carattere ebraico dello Stato di Israele.

Una soluzione del conflitto israelo-palestinese basata sulla costituzione di uno stato palestinese al fianco di Israele "è più urgente che mai". Lo ha detto in piu’ occasioni il segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice.

Il 10 Settembre di quest'anno, Ma'an, la News Agency par excellence dei Palestinesi, ricevette da fonte anonima ufficiale Israeliana una copia in ebraico di un programma in otto punti da cristallizzare prima della conferenza di Novembre ad Annapolis.

Quella che segue e' la traduzione approssimativa del documento:

I leader di Israele e del PLO devono immediatamente adoperarsi per la realizzazione di un programma che portera' alla creazione dei due Stati: Israele e Palestina, basato sui seguenti punti fondamentali:
"The Israeli leadership and the PLO leadership must immediately get involved in an operation which once completed will lead to the establishment of two states – Israel and Palestine. Relying on a basic declaration of principles and understandings as follows:

1) Israele dovra’ cessare l'occupazione della Cisgiordania entro un determinato periodo di tempo. Ritiro graduale e smantellamento delle colonie Ebraiche. L'area cosi' liberata verra' consegnata all'Autorita' Palestinese che ne garantira' legalita' ed ordine. E legalita' ed ordine saranno ristabiliti a Gaza come parte del processo che permettera' ad Israele di considerare la Cisgiordania e la Striscia di Gaza come un'unica entita' politica.
1. Israel to ends its occupation of the West Bank in a given period of time. Gradual withdrawal and evacuation of Israeli settlements. Each evacuated area will be turned over to the Palestinian Authority where law and order will prevail. And law and order will be established in Gaza as part of the process which will enable Israel to see the West Bank and the Gaza Strip as one political entity.

2) Uno Stato Palestinese disarmato secondo quelli che erano i confini del 1967. I dettagli specifici dei confini saranno determinati dal livello di sicurezza, dagli sviluppi demografici e dalle necessita' umanitarie...
2. An unarmed Palestinian state within the 1967 borders. The specific details of the borders will be determined according to security needs, demographic developments and humanitarian requirements. This will pave the way to for an equal territorial exchange. Israel will keep some settlement blocs and maintain geographic contiguity in Palestine and horizons for economic prosperity.

3) Ci saranno due capitali a Gerusalemme, una per Israele e una per la Palestina. I quartieri Israeliani cadranno sotto la giurisdizione Israeliana e quelli Arabi sotto quella Palestinese...
3. There will be two capitals in Jerusalem, one for Israel and one for Palestine. The Israeli neighbourhoods will be under Israeli sovereignty and the Arab neighbourhoods under Palestinian sovereignty. There will be cooperation between both authorities which will allow for better administration of people's lives.

4) Speciali accordi saranno stabiliti per assicurare l'accesso ai luoghi sacri di tutte le religioni...
4. Special arrangements will be prepared to secure access to Holy places for all religions. A special administrative authority will be established to organise access of both people to Holy places in the Old City of Jerusalem.

5) La Palestina sara' dichiarata Nazione del popolo Palestinese ed Israele Nazione del popolo Ebraico.
5. Palestine to be declared a national homeland for the Palestinian people and Israel to be declared a national homeland for the Jewish people.

6) Sara' trovata una giusta soluzione al problema dei rifugiati Palestinesi...
6. A just solution to be agreed on for the problem of the Palestinian refugees with recognition of their suffering and understanding of their individual right within the framework of a comprehensive solution.

7) Tutt'e due le parti dichiareranno la fine delle ostilita' e faranno di tutto per cooperare contro ogni forma di terrorismo e violenza di qualsivoglia parte.
7. Both sides to declare the end of conflict and endeavour to gain public support as much as possible and both sides to do their best to cooperate against any aspect of terrorism and violence from either of the two states against the other.

8] Ambedue le parti considereranno questo accordo secondo quelli che sono i principi dell'iniziativa di pace proposta dalla Lega Araba....
8. Both sides to consider this agreement as being in accordance with the principles of the peace initiative proposed by the Arab League. Both will call the Arab League to positive steps towards full implementation of that initiative. They will also call on the international community and the International Quartet to intervene and provide aid in different ways to push the agreement forward.


Questo accordo in otto punti deve essere raggiunto prima della Conferenza di Pace sponsorizzata dagli USA per questo autunno....
This agreement which is based on the 8 principles must be reached before the US-sponsored autumn peace summit. It will then be proposed and documented as international resolutions, the statement read.

Immediately after the international summit and simultaneously with ongoing negotiations to reach a detailed agreement, Israel will start to withdraw its forces and evacuate settlements from territories in the West Bank. Completion of the stages of evacuation will be done in tandem with the completion of the negotiations, the statement added.




Ad oggi, mancano appena meno di due settimane alla Conferenza di Annapolis.
Molto si e’ detto e tanto si e’ scritto, ma i punti sostanziali del programma di pace sono rimasti pressocche’ inalterati dal momento della loro redazione.
Sono in totale otto punti sui quali si e’ studiato a fondo e congiuntamente da entrambi le parti. Un programma sul quale si e’ discusso a piu’ riprese anche con l’avallo di Condoleeza Rice che, novella Penelope, indefessamente ha tessuto la tela della pace tra Israeliani e Palestinesi.
A meno di due settimane dalla possibile e probabile creazione di uno stato Palestinese, gli Israeliani sono d’accordo nel sottoscrivere tutti gli otto punti del programma.
I Palestinesi, solo recentissimamente (12 Novembre), e per bocca di Saeb Erekat, capo negoziatore dell’OLP, hanno fatto sapere, tra l’incredulita’ generale, di essere d’accordo solo su sette punti.
Nei recenti colloqui preliminari fra israeliani e palestinesi in vista della conferenza di pace, la delegazione palestinese esplicitamente si è rifiutata di includere nella bozza di testo di dichiarazione congiunta il riconoscimento di Israele come stato ebraico (punto n.5 del programma da sottoscrivere-vide supra).

Come riportava Ma’ariv qualche giorno fa in un interessante editoriale (12.11.07), tre sono le ragioni principali di questo rifiuto.
La prima è una ragione psicologico-ideologica: il rifiuto di accettare l’esistenza di uno stato ebraico all’interno di quello che viene considerato il mondo esclusivamente arabo-islamico.
La seconda ragione ha a che fare con la questione dei profughi palestinesi del 1948: riconoscere il carattere ebraico di Israele significa sostanzialmente rinunciare alla rivendicazione di questi profughi (e dei loro discendenti) di stabilirsi all’interno di Israele.
La terza ragione riguarda gli arabi che sono cittadini israeliani, i cui leader dichiarano apertamente di non voler assolutamente riconoscere Israele come stato ebraico.

La conferenza di Annapolis deve tradursi in un test per palestinesi e paesi arabi: sono disposti a sottoscrivere un semplicissimo appello che propugni la prospettiva di due stati – uno per il popolo ebraico e l’altro per il popolo arabo-palestinese – o sono contrari? Si tratta del fondamento essenziale di qualunque struttura di pace, di qualunque futura discussione.

Bennauro

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