Tuesday, January 01, 2008

"Pericolosi confini di pace"

(Guy Bechor-YNET-12.30.07)
(Trad. YNET/Bennauro)



Concetto generale di “open borders”


I nostri cosiddetti “confini di pace” in realta’ rappresentano una seria minaccia per il futuro del nostro paese.

Per abitudine, siamo soliti parlare favorevolmente dei confini di pace, per esempio quando parliamo del confine con l’Egitto o di quello con la Giordania, o anche del muro di recinzione che ci separa dai Palestinesi, mentre, allo stesso tempo, parliamo negativamente delle frontiere di guerra, come per esempio quando ci riferiamo al nostro confine settentrionale con il Libano.

Ma il paradosso del confine e’ molto piu’ complesso di queste semplici considerazioni: noi dovremmo infatti temere di piu’ e vigilare con piu’ attenzione quelli che noi definiamo “confini di pace”.

Una frontiera pacifica costituisce invero una minaccia per il paese, perche’ e’ attraverso di essa che avviene l’infiltrazione di immigrati clandestini che cambiano l’aspetto demografico del paese, come pure il passaggio di droga, prostitute ed armi, diretti per la maggior parte alla criminalita’.

E’ attraverso questo tipo di confine che il terzo mondo si riversa in una societa’ sviluppata.

Un esempio fra tutti: basterebbe soffermarsi su quelli che furono i veri motivi che motivarono l’immigrazione palestinese in Israele durante gli anni di Oslo; un’immigrazione che fu poi combinata con la concessione della cittadinanza israeliana.

Quando la differenza tra il prodotto interno lordo di Israele e quello dei paesi viciniori e’ di almeno venti volte, il flusso migratorio non puo’ che avvenire a senso unico. Anche gli USA e il Messico hanno confini di pace, ma gli Americani stanno costruendo una recinzione alta quanto il cielo. Perche’ mai? Perche’ quei confini separano una societa’ moderna da una del terzo mondo.


La sopravvivenza di Israele e le sue frontiere di pace


Alla luce di questa realta’, sorge spontanea un’interessante domanda: sarebbe capace Israele di sopravvivere come Stato Ebraico in una situazione di pace e a frontiere aperte?

Faccio fatica a crederlo.

A tutt’oggi, il muro di recinzione coi palestinesi non e’ stato ancora completato. Non si puo’ dire che Israele finora ne abbia beneficiato, visto che in un posto o in un altro il muro viene sempre superato. Adesso ci dicono che la recinzione non potra’ essere completata, perche’ il budget che il governo aveva allocato per il suo completamento e’ stato bloccato.

Questo e’ un errore imperdonabile, soprattutto alla luce del numero di Palestinesi che entrano in Israele eludendo i controlli.
In Israele, e la polizia questo lo sa bene, vi sono al momento decine di migliaia di clandestini Palestinesi, come se l’intifada non fosse mai successa.
A cosa serve un muro di recinzione se poi non lo si completa? Questo non e’ solo un problema legato alla sicurezza del paese, ma e’ anche un problema di ordine economico e demografico. Qua si tratta della sopravvivenza stessa di Israele come societa’ ebraica.

A sud abbiamo un’altra pericolosa “frontiera di pace”, quella con l’Egitto, che viene violata con regolarita’. Armi, esplosivi, droga, prostitute ed immigrazione illegale vi passano liberamente. Alla stessa stregua, il flusso di Africani in cerca di lavoro continua senza sosta, e non c’e’ notte che l’IDF non incappi in nuova gente in cerca di occupazione e di un nuovo paese dove vivere.
Mentre la situazione nel Darfur continua a normalizzarsi, Israele continua a trasformarsi nella meta preferita degli immigrati e non solo dal Darfur. La voce si e’ sparsa e una massa cospicua di gente arriva ormai da tutta l’Africa. E perche’ mai non dovrebbe? Ogni tanto succede che l’esercito egiziano usi le armi, ma questo non distoglie nessuno dall’intento d’immigrare nel paese.

Israele non li espelle, ma piuttosto li blocca; molti di loro hanno gia’ trovato occupazione e un paradiso da annunziare festosi ai parenti lontani.

Concludo pertanto dicendo che e’ oggi divenuto imperativo chiudere il confine tra noi e l’Egitto e completare il muro che ci separa dai Palestinesi. Quello che non riusciremo a completare oggi ci tormentera’ un domani e nel futuro. Considerato che queste sono le regole del Medio Oriente, e faremmo bene a non dimenticarlo, i confini di pace rappresenteranno sempre una seria minaccia per la sicurezza di Israele.
(Tradotto da Bennauro)

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