Monday, March 06, 2006

Gli Ayatollah: "Ok l'uso di armi nucleari!"



Gli USA sono pronti a lanciare un attacco militare contro il regime di Teheran.

Ormai e' tutto pronto. I contatti diplomatici sono stati messi a puntino.
Gli unici due Stati che avrebbero potuto ritardare l'attacco, il Pakistan e la Turchia, sono stati visitati, rassicurati e "beneficiati" dai piu' alti echelons americani.

I generali del Comando Centrale e quelli del Comando Strategico USA hanno individuato targets, modalita' d'attacco e logisticamente tutto e' pronto. Hanno gia' informato Ronald Rumsfeld, Secretary of Defence, che "everything is ready", dovesse fallire lo sforzo diplomatico teso a riportare l'Iran alla "saggezza".
(art. qui)

Saggezza che sembra essersi volatilizzata da quel Paese dalle nobili origini storiche.
Se accanto ad un leader come Ahmadinejad, che ha perso "la testa" perseguendo sogni di gloria che ne' lui, ne' il suo popolo possono permettersi, dicevo, se accanto a politici come lui ci si mettono anche gli Ayatollah, gli imam, gli uomini che dovrebbero "parlar di pace", allora capirete bene che per l'Iran non vi e' speranza di guarigione.

La diagnosi e' quella. Purtroppo la terapia non puo' che essere d'urto.

E' solo di pochi giorni fa la notizia secondo la quale i leader spirituali iraniani hanno promulgato una fatwa senza precedenti che sanziona l'uso di armi nucleari contro il nemico.

L'annuncio e' particolarmente importante perche' viene nientedimeno che da Mohsen Gharavian, discepolo dell'Ayatollah ultra-conservatore Mohammed Taghi Mesbah-Yazdi, riconosciuto universalmente come l'Ayatollah piu' influente e piu' vicino al presidente Mahmoud Ahmadinejad.

Politicamente, "religiosamente" e militarmente gli Iraniani sono pronti a sfidare tutto e tutti. Resta solo da porsi un'ultima domanda: "Lo siamo noi?"
(clicca qui)

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